Alzheimer, da XXIII Giornata Mondiale ancora dati allarmanti

La rivista Nature rivela che i pazienti trattati con un nuovo farmaco avrebbero mostrato segni di rallentamento del declino cognitivo

AGIPRESS – FIRENZE – “Una notizia che ci fa ben sperare e che fa capire, seppur con le dovute cautele, che ci stiamo avvicinando a una soluzione concreta per curare l’Alzheimer”. Così il presidente AIMA Firenze dott. Manlio Matera in occasione della XXIII Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer il 21 settembre commenta quanto riportato dall’illustre rivista Nature che riporta uno studio in cui un nuovo farmaco sarebbe in grado di ridurre in modo significativo l’accumulo di proteina beta-amiloide nel cervello, una proteina che è considerata causa delle demenze e dell’Alzheimer. Lo studio pubblicato evidenzia in sostanza che i pazienti trattati avrebbero mostrato segni di rallentamento del declino cognitivo. “Una notizia che ci rende fiduciosi per il futuro – aggiunge Matera – ma accanto a questo è indispensabile lavorare tutti insieme, istituzioni, enti e associazioni, per offrire alle persone che manifestano i primi sintomi una diagnosi tempestiva e garantire l’accesso alla cura con la consapevolezza che l’alzheimer coinvolge drammaticamente tutta la famiglia. Attraverso i centri di ascolto ramificati in Toscana – chIude Matera – l’AIMA continuerà ad essere riferimento per le famiglie in difficoltà”.

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