Come si Cura

Allo stato attuale della conoscenza, non esistono efficaci metodi di prevenzione e cura per le forme di Demenza, inclusa la malattia di Alzheimer. Esistono e sono prescrivibili gratuitamente farmaci in grado di contenere i sintomi, o rallentarne leggermente la progressione, con un effetto benefico sulla qualità della vita.

La cura del malato di Alzheimer è molto complessa, in quanto investe tutte le sfere della persona e richiede:

  • tempestività e appropriatezza degli interventi sanitari;
  • assistenza e sorveglianza nello svolgimento delle attività della vita quotidiana;
  • uno stile di vita e un ambiente relazionale appropriati, con un effetto di contrasto per la perdita delle funzioni.

Troppo spesso si sente dire che “non esiste terapia per la demenza”. L’atteggiamento sbagliato è proprio quello di pensare che non si possa fare nulla. Per prima cosa occorre tener presente che esiste una terapia farmacologica e una terapia non farmacologica.
Questa distinzione esiste sia per la terapia dei sintomi cognitivi, sia per quella dei sintomi comportamentali.
Per quanto riguarda la terapia dei disturbi cognitivi, sono disponibili farmaci sintomatici che, assunti nella fase iniziale della malattia, possono rallentarne la progressione e attenuarne le manifestazioni cliniche.
I disturbi comportamentali possono, invece, essere trattati con la prescrizione di farmaci antipsicotici e/o antidepressivi e farmaci per i disturbi del sonno.

Accanto alle terapie farmacologiche, devono mettersi in atto terapie non farmacologiche, che investono la relazione, l’assistenza nello svolgimento delle attività quotidiane, l’ambiente di vita.
La relazione ha un vero e proprio effetto di cura: se appropriata può portare ad un alleggerimento dei farmaci, se inappropriata può annullarne l’effetto.
Il mantenimento delle funzioni nella progressione della malattia può essere facilitato da un adeguato stile di vita, che prevede l’esercizio quotidiano di funzioni fisiche e cognitive. L’operatore o il familiare non si sostituisce mai alle abilità del malato, ma si limita ad integrarle.
Nella relazione, è importante attivare modalità di comunicazione non verbale, nelle quali la parola è integrata con il contatto e gli sguardi per l’instaurazione di una relazione individuale.
L’ambiente di vita del malato deve essere adeguato ai suoi bisogni: privo di ostacoli e adattato in modo da facilitare l’orientamento e lo svolgimento delle funzioni.

Occorre sempre, laddove sia possibile, non sostituirsi, ma piuttosto acuire la propria sensibilità a cogliere soprattutto i segnali non verbali. Ascolto e osservazione diventano, pertanto, strumenti indispensabili sulla cui base si fonda la relazione di cura.

La Demenza è una malattia della persona, nel senso che investe tutte le dimensioni della persona, per cui prendersi cura del malato significa dare considerazione anche alle sue emozioni, desideri e paure, oltre che ai suoi bisogni.

La Demenza è una malattia cronica che può durare molti anni: perciò è importante curare la persona nella sua interezza, facendo attenzione a tutti gli aspetti della sua vita, sia fisica che emotiva.

Curare vuol dire mantenere le funzioni attraverso l’assistenza di base e il trattamento farmacologico dei sintomi, attraverso l’ambiente fisico-architettonico e relazionale, attraverso le attività della vita quotidiana.

Curare tutti questi aspetti significa riuscire a prendersi cura della persona malata e combattere attivamente la malattia giorno per giorno. Conoscere la malattia ci aiuta a riscoprire la persona.

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Il ruolo della famiglia

La Demenza devasta, oltre alla persona malata, anche la famiglia, che svolge un insostituibile e prezioso lavoro di cura. Di fronte ai bisogni del malato, i familiari sono portati a trascurare i propri bisogni e la propria vita sociale e di relazione, con un sensibile degrado della qualità della vita.
Essi vengono colpiti a livello personale, emozionale, economico e sociale.

Mentre il malato ha bisogno di cure e assistenza, la famiglia ha bisogno di sostegno nel lavoro di cura.
Per questo AIMA Firenze, attraverso la sua Rete di Centri di Ascolto Alzheimer, mette a disposizione dei malati e dei loro familiari un insieme di interventi di sostegno che vanno ad integrare quelli forniti dalla Rete dei Servizi pubblici.